sabato 20 giugno 2009

al mercato

questa mattina al mercato ho assistito ad una scena davvero spiacevole.
ero a un banco di frutta e verdura, in attesa del mio turno.
la signora davanti a me chiede degli aromi, l'omino della verdura si gira un istante e la signora, con gesto lento, goffo e plateale, prende una piccola pera e la infila in borsa.
me ne sono accorta io, ma se n'è accorto anche l'omino della verdura, che facendo finta di nulla ha chiesto "ha bisogno di altro?". la signora ha detto "no", ha pagato e se n'è andata.
domanda 1: con quale faccia la signora tornerà a prendere carote e meloni a quella bancarella?
domanda 2: per quale motivo commettere un furto così futile e banale per 30, 40 centesimi di euro, quando se l'avesse chiesta, l'omino gliel'avrebbe probabilmente regalata quella pera?
domanda 3: perché un gesto del genere mi fa così indignare?

immagino questo omino che alle 3 e mezza del mattino si alza per andare ai mercati generali a comprare la frutta e la verdura, si cammella tutto al mercato, pensa a quanto cazzo di fatica gli costa quella vitaccia, che lo fa sopravvivere a stento e poi, invece di essere gratificato dalla gentilezza dei clienti, che lo ringraziano perché l'anguria che hanno comprato il giorno prima era davvero dolce e zuccherina, si trova queste donnine stronze, che appena si distrae un attimo gli fottono le pere... è ovvio che al cliente dopo rifilano un melone troppo maturo e delle albicocche acerbe.

è così difficile innescare il circolo virtuoso dell'onestà e del rispetto? a quanto pare sì.

Nessun commento: