martedì 29 dicembre 2009

affari tuoi - ovvero il gioco dei pacchi (secondo me)

in questi giorni mi sono trovata a guardare un programma televisivo che si chiama affari tuoi, che va in onda su rai uno verso le 20.30.
il gioco è questo: ci sono 20 pacchi in ognuno di essi c'è un premio del valore variabile tra 1 centesimo e 500.000 euro.
in un posto normale il gioco durerebbe meno di 5 minuti: "cara signora maria, che pacco vuole?" la signora maria guarda i pacchi (tutti uguali) e dopo pochi secondi dice un numero compreso tra uno e venti. si apre il pacco e si dice "complimenti signora maria lei ha vinto: un torrone/una stufetta/20.000 euro. grazie arrivederci".
in italia il gioco dura anche un'ora e mezza se è la puntata speciale. si perde un sacco di tempo a presentare il concorrente, a ogni pacco aperto si filosofeggia sull'opportunità di proseguire o meno, a ogni numero scelto il concorrente spiega il motivo per cui l'ha scelto chiamando in causa la nonna morta apparsa in sogno, ogni tre pacchi aperti ci si interrompe per vedere se un'entità chiamata dottore offre un premio interessante. il concorrente può consultare i parenti sull'opportunità di accettare l'offerta del dottore, sul numero di pacco da chiamare e così via.
poi arriva il momento maria de filippi. quello patetico, quello che deve suscitare empatia a tutti i costi. e allora ecco che al concorrente viene chiesto di leggere la lettera che ha scritto per muovere il dottore a compassione, in cui di solito il concorrente narra le sventure della sua vita e spiega per quale motivo vorrebbe vincere dei soldi, tanti soldi (accendere un mutuo, estinguere un mutuo, comprare la casa, fare un regalo a qualcuno, fare un viaggio...).
solitamente si arriva a un punto in cui il dottore offre 40.000 euro e il concorrente, invece di pensare "questi soldi sono almeno tre anni di lavoro su 12 pacchi solo due mi consentirebbero di vincere un importo superiore" pensano "tra questi c'è un pacco che vale 250.000 euro, col cavolo che accetto".
di solito finisce che il concorrente vince un torrone o 20 centesimi e si mangia le mani per aver rifiutato i 40.000 euro.
ecco, quello che mi fa arrabbiare in tutto questo, è che il valore dei soldi non esiste più. che i concorrenti sono degli ingenui che subiscono la pressione psicologica del presentatore (non accettare 40.000 euro se tra le mani potresti avere il pacco da 500.000...), che il concorrente se accetta 30.000 euro e scopre che il suo pacco ne conteneva 200.000 non pensa "avrei potuto non vincere nulla" ma si mette a piangere.

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