giovedì 26 luglio 2012

rumori molesti

prima ci sono stati i lavori in strada, a partire dalle sei del mattino, con tanto di martello pneumatico.
poi c'è stata la ristrutturazione della scuola adiacente, con trapanamenti di ogni sorta, sempre a partire dalle sei del mattino.
ora si è aggiunto il vicino, che sta cambiando gli infissi di tutta la casa, con trapanamenti, martellamenti, e gran polvere su tutto il pianerottolo.
infine la dirimpettaia che, un po' quando capita (ieri verso le cinque del pomeriggio), grida a tutto il quartiere, per lunghi imbarazzanti secondi, il suo grande godimento.

mercoledì 25 luglio 2012

sono "solo" libri per ragazzi

credo che in generale gli adulti pensino che la letteratura per ragazzi sia una sorta di letteratura di serie B, "roba per ragazzini" quasi a dire "cavolate".
spesso gli adulti che vogliono cimentarsi come scrittori iniziano a scrivere storie per ragazzi pensando che sia più semplice, un "gioco da ragazzi".
niente di più falso e forviante.
ho appena finito di leggere "il mistero del london eye" di siobhan dowd.
gli è stata appiccicata l'etichetta di romanzo per ragazzi. ma sapete che vi dico?! è un capolavoro. non c'è una parola fuori posto, una scena mal riuscita, un capitolo superfluo. tutto si incastra alla perfezione.
questo romanzo è un congegno precisissimo e perfettamente oliato.
è un gioiello, del materiale più prezioso, intarsiato con pazienza e dedizione con grandissimo rispetto per chi se lo ritroverà tra le mani.
siobhan dowd è una scrittrice per ragazzi che dimostra di avere grandissimo rispetto per i suoi lettori, anche se sono "solo" dei ragazzini.
quando mi capitano tra le mani libri come questo penso che accidenti, bisognerebbe smetterla di chiamarla letteratura per ragazzi, letteratura è più che sufficiente, anzi, è una definizione molto più precisa e ficcante.

martedì 24 luglio 2012

sono su anobii

su anobii hanno aggiunto la scheda del mio racconto pubblicato grazie a subway.
la trovate qui
al momento ce l'hanno solo due lettori e non gli hanno messo le stelline.
immagino che controllare se qualcuno l'avrà recensito o stellato sarà una delle mie prossime compulsioni!

domenica 22 luglio 2012

editori non a pagamento senza dignità

ho ricevuto ieri su anobii il messaggio, abbastanza maldestro, di un utente che voleva informarmi dell'uscita del suo libro per 0111 edizioni.
(con maldestro intendo che scriveva cose così "è uscito il libro xy di mario rossi, che sarei io" o "l'autore con la sua opera vuole...")
cerco su google e scopro che il suddetto editore non chiede contributi per la pubblicazione, stampa 50 copie e ad esaurimento di questa prima tiratura ne stampa altre 200 e via di seguito. pare una cosa onesta, se non fosse che non ha alcuna distribuzione, non offre alcun servizio di editing e la copertina te la fanno scegliere da un database o la devi procurare tu (questo a detta di chi ha usufruito del servizio di 0111 e ne ha lasciato testimonianza on-line). insomma, gran cura della parte grafica, oltre che di quella redazionale! (spero si colga la sottile ironia)
ecco, a me questo genere di cose fa ribrezzo.
non mi sembra che una pubblicazione del genere abbia più dignità di una pubblicazione a pagamento. e con questo non voglio dire che il libro sia brutto. magari è un libro bellissimo, e l'autore ha pagato di tasca sua un professionale servizio di editing prima di far stampare il libro. ma se davvero fosse così, se davvero il libro fosse un bel libro, perché riservargli un trattamento del genere? perché non cercare un piccolo medio editore di qualità con distribuzione nazionale, invece di un sedicente editore che non ha alcun interesse per i contenuti di quello che stampa?
è vero, è difficile che un manoscritto mandato a un grande editore da un perfetto sconosciuto venga degnato di molta attenzione. ma non è così difficile, se si è bravi, trovare canali privilegiati per far arrivare il proprio testo direttamente sulla scrivania di un editor senza passare dall'anonima pila dei manoscritti. (c'è anche un sacco di gente raccomandata non famosa che arriva con opere brutte sul tavolo dell'editor, ma quella viene cassata piuttosto velocemente, secondo la mia esperienza)
in conclusione. perché pubblicare a tutti i costi, o anche gratis ma a condizioni pessime?

giovedì 19 luglio 2012

per essere fiscali

quando sono venuta qui ho deciso di tenermi la residenza in italia. perché all'inizio l'unico lavoro che avevo erano delle collaborazioni occasionali per una casa editrice italiana e perché all'inizio si pensava che saremmo rimasti qui un anno.
poi è successo che siamo qui da quasi due anni e che ho insegnato italiano da freelance e lavorato part time al roberto saviano della ristorazione per qualche mese e ora sto lavorando in una gelateria, e continuo occasionalmente a collaborare con la suddetta casa editrice.
e quindi le cose dal punto di vista fiscale sono diventate molto complicate, soprattutto perché fino ad ora sono tanti datori di lavoro diversi, un po' di lavoro nero e pochi soldi.

venerdì 13 luglio 2012

lo fai finito?

ascoltando parlare italiani che vivono e lavorano a vienna da anni, ho notato l'esistenza di un fenomeno linguistico affascinante: la traduzione dal tedesco in italiano di alcune espressioni.
mentre normalmente si tende a tradurre dalla propria lingua madre quando si vuole riempire una lacuna nella lingua straniera (es: "quanti anni hai?" tradotto "how many years do you have?") qui si parla dell'effetto contrario: tradurre dalla lingua straniera espressioni che in italiano si rendono in modo diverso.
machst du das fertig? (lo finisci tu?) diventa: lo fai finito
ich lade dich ein. (offro io.) diventa: ti invito.
qualcuno ha notato lo stesso fenomeno, anche con altre lingue? è stato studiato? ha un nome? è una malattia grave e contagiosa?

lunedì 9 luglio 2012

ufficio oggetti smarriti

i tavolini del posto in cui lavoro sono un ricettacolo di oggetti dimenticati.
cellulari, smartphone, ipad.
giacche, maglie, felpe, asciugamani.
chiavi.
badge aziendali.
ombrelli.
sacchetti contenenti le cose più varie: prodotti di bellezza, cioccolatini, scarpe.
e poi, accendini, sigarette, occhiali da sole.
se riesco rincorro gli smemorelli. altrimenti sono loro a tornare. alcuni tornano sperando di aver dimenticato cose che non abbiamo trovato.
il tizio che aveva lasciato l'ipad se non fosse stato per noi, l'avrebbe dato per perso.
oggi qualcuno ha dimenticato 9 pacchetti di figurine.
dei dinosauri.
li ha trovati il mio album.

sabato 7 luglio 2012

l'album di figurine dei dinosauri

da piccola io e mia sorella maggiore abbiamo avuto diversi album di figurine, ricordo quello di memole e quello di kiss me licia. forse anche quello degli orsetti del cuore.
ricordo anche che l'album di figurine di mia sorella era quello serio, quello che veniva completato per bene, con tutte le figurine al posto giusto, incollate precisine.
il mio era l'album delle doppie, quello che non sarebbe mai finito, quello che una volta completato il suo album veniva rimpinzato di figurine attacate a caso, senza badare ai numeri, nei buchi, tanto per passare il tempo.
da oggi, con il matematico, abbiamo l'album di figurine dei dinosauri, le figurine ce le regala il supermercato ogni tot euro di spesa, l'album, con la copertina cartonata e le pagine un po' plastificate (che se incolli male una figurina la puoi staccare e riattaccare meglio senza strappare tutto) ce lo siamo comprati alla modica cifra di un paio di euro.
non potete immaginare quanto sia bello essere considerata finalmente degna di un album di figurine serio!

domenica 1 luglio 2012

cenerentola

questi giorni, rispetto alla straordinarietà dei giorni lucchesi, sono tutti figli della serva. ho ripreso la mia sfolgorante carriera di cameriera ai tavoli e tutto è tornato alla normalità.
come cenerentola, che dopo aver partecipato al ballo ritorna a pulire i cessi, senza che le persone attorno a lei abbiano idea di quanto si sia divertita al ballo e di quanto al ballo tutti la considerassero incredibilmente interessante e degna di attenzione.