martedì 29 novembre 2016

do it yourself ma se lo compri fai prima, è più carino e costa meno

quello che vedete qui immortalato è il calendario dell'avvento da me generosamente pensato, realizzato e donato al matematico. (ci ho messo tre settimane per partorire siffatta creatura.)
è un'opera di ingegneria futuristica, che per stare in piedi sfida la gravità, mette in discussione la relatività ristretta e nega la terza legge di newton.
è un calendario ecologico: per realizzarlo sono stati usati solo 12 bicchieri invece che 24, i numeri dispari li vedete, quelli pari sono dietro. non si è fatta economia sui regalini, che sono due per bicchiere, uno attaccato sul fondo e uno attaccato sulla base.
nonostante l'apparenza non è un calendario economico: contiene cioccolatini di altissima qualità acquistati in una boutique del cioccolato.
è un calendario nostalgico-germanofono: a ogni cioccolatino è abbinata una frase motivazionale in tedesco, per ricordare i calendari dell'avvento viennesi che hanno accompagnato i nostri natali da espatriati.
il matematico trova che questo sia un calendario minimalista, avant-guard e upcycle.
se vi piace l'idea e volete copiarla ecco la ricetta:

ingredienti:
12 bicchieri di plastica
24 cioccolatini
carta stagnola qb
nastro biadesivo qb
24 frasi motivazionali a scelta (facoltative ma consigliate)
i numeri da 1 a 24 stampati su un foglio di carta adesiva

procedimento:
scegliete in rete 24 aforismi di vostro gradimento. copiateli, incollateli su un file word uno di seguito all'altro avendo cura che ci sia abbastanza spazio per ritagliare ogni frase una volta stampato il file, oppure scriveteli a mano su dei bigliettini
stampate i numeri su un foglio di carta adesiva
prendete un bicchiere, capovolgetelo, attaccate alla base il numero 1, dalla parte opposta attaccate il 2 verso l'estremità superiore (quella chiusa, per intenderci).
ripetete mantenendo l'ordine dei numeri fino a esaurimento.
prendete i bigliettini con le frasi motivazionali e piegateli. avvolgete i cioccolatini nella carta stagnola avendo cura di chiudere dentro anche una delle frasi.
ripetete fino a esaurimento.
adesso dovrete attaccare i cioccolatini dentro ai bicchieri, uno sul fondo chiuso e uno alla base su un lato.
per comporre la forma di albero di natale sbilenco mettete alla base i bicchieri 21 e 23, sopra appoggiate una striscia di cartoncino lunga quanto quattro bicchieri (io ho ritagliato una scatola di riso). a questo punto mettete uno strato di bicchieri con i numeri dal 13 al 20, altra striscia di cartoncino, altri bicchieri con i numeri dal 7 al 12, e proseguite fino in cima.
spolverizzate con abbondante zucchero a velo.
ideale da gustare in famiglia.

(nel gruppo FB trovate i file scaricabili con le frasi in tedesco e i numeri che ho usato io)

sabato 26 novembre 2016

7 ragioni per cui adoro il mio nuovo lavoro

1. mi permette di essere creativa: scrivo i testi per gli annunci pubblicitari delle attività commerciali più disparate: gioiellerie, panifici, negozi di alimenti per cani, saloni di bellezza, agriturismi, ristoranti, negozi di giocattoli, scuole che organizzano corsi di yoga, di nuoto, di inglese, di tango... e mi diverto da morire

2. è molto vario: sia perché mi trovo a giocare con le parole per tanti prodotti diversi, sia perché mi occupo anche di fare fatture, caricare statistiche, chiamare i clienti...

3. imparo un sacco di cose: sto studiando per prendere la certificazione di google adwords, sto litigando con indesign, sto leggendo manuali di marketing telefonico e non

4. mi permette di fare cross-training: essendo la sede di lavoro servita poco dai mezzi pubblici, mi faccio ogni giorno 15 chilometri in bici. pare che associare altre attività alla corsa (tipo bici o nuoto) migliori le prestazioni

5. aumenta la mia resilienza: c'è una componente frustrante del mio lavoro che consiste nel chiamare i commercianti per presentare il nostro servizio, far capire il valore che avrebbe per la loro attività e incoraggiarli a conoscerlo. non importa quanto io sia consapevole della bontà di quello che facciamo: le cornette sbattute in faccia fanno male comunque. e io sto imparando a non farmi abbattere.

6. ho un capo straordinario: dal punto di vista umano è incoraggiante, positivo, "equo" nel senso che ti cazzia - con garbo - se ce n'è bisogno, e allo stesso tempo non lesina sui complimenti. dal punto di vista professionale sa, e sa fare, tantissime cose negli ambiti più diversi, e quello che non sa lo studia, lo impara, lo mette in pratica, te lo insegna con generosità e pazienza, non si scoraggia per i fallimenti, ma riparte facendo tesoro dell'esperienza. 

7. è un lavoro utile e concreto: non solo VEDO io stessa le pubblicità che realizzo (abitando a udine e lavorando per attività commerciali di udine è inevitabile) ma parlo con i nostri clienti che ci ringraziano perché gli affari che vanno meglio grazie a tutta la gente va negozio dopo aver visto gli annunci che ho creato io.


[da fine settembre lavoro per pubblicami.com una start-up che aiuta le più svariate attività commerciali a promuovere i loro prodotti su internet
per esempio: una pasticceria di udine per natale fa panettoni classici, pere cioccolato, ai frutti di bosco, zabaione.
pubblicami, con le foto della pasticceria e dei panettoni, realizza diversi annunci che, tramite facebook ads e la rete di google display, verranno mostrati agli udinesi con più di 25 anni. quelli che vogliono un panettone artigianale ai frutti di bosco/zabaione... cliccano sull'annuncio e vengono indirizzati su una pagina di approfondimento in cui ci sono molte foto della pasticceria, dei panettoni, descrizione della pasticceria e dei panettoni stessi, orari di apertura e recapiti del negozio.
la cosa bella della pubblicità online è che costa poco, perché google e fb vengono pagati solo quando la gente fa click.
diversamente dalla pubblicità sui giornali, alla radio, con i volantini... ha un grandissimo ritorno perché è estremamente targettizzata: la vedono solo persone che si trovano vicine al negozio e che hanno le caratteristiche giuste (per semplificare: se un parrucchiere per uomo fa pubblicità con pubblicami, imposteremo la campagna in modo che gli annunci vengano mostrati solo agli uomini; viceversa se si tratta di un negozio di abbigliamento da donna gli annunci verranno mostrati solo alle donne...). con appena due euro al giorno si può essere mostrati a migliaia di persone e cliccati dalle centinaia che sono interessate all'annuncio e che quindi è probabile si recheranno in negozio.
se anche tu hai un'attività commerciale e vuoi saperne di più, visita il sito pubblicami.com]

ps: quelli qui sotto sono screenshot della mia timeline di facebook. entrambi gli annunci li ho fatti io, con mio sommo orgoglio 😊


giovedì 24 novembre 2016

dialoghi tra azzurropillin e il demone della torta

DdT: che ne dici di fare una torta?
a: ottima idea, mi ha letto nel pensiero.

(demone della torta e azzurropillin si mettono davanti al computer e cercano la ricetta su google)

DdT: dai, guarda questo ciambellone marmorizzato che buono che sembra!
a: non ho lo stampo per il ciambellone
DdT: allora che ne dici di questi tortini al cioccolato?
a: sono pieni di burro e non ho il burro
DdT: torta di mele?
a: il matematico non la mangia, non gli piacciono le mele, sono troppo sane
DdT: questo plumcake allo yogurt?
a: non ho lo stampo per plumcake
DdT: cheescake? fammi indovinare, non hai uno stampo con cerniera
a: esatto.
DdT: questa torta paradiso?
a: perfetta!

(demone della torta e azzurropillin vanno in cucina e iniziano a mescolare uova, zucchero, farina)

DdT: ma almeno setacciala quella farina
a: non ho il setaccio
DdT: la ricetta dice 150 gr di zucchero, non 100
a: lo zucchero fa malissimo, e io non dovrei nemmeno farla questa torta, se non taci metto il Tic. la prima e ultima volta che ho fatto una torta con il Tic ne è uscito un frisbee

(demone della torta e azzurropillin infornano. 35 minuti dopo, a torta sfornata)

a: senti che profumo
DdT: guarda com'è lievitata bene
a: che ne dici di un assaggino?


(questo è quello che rimane dopo l'assaggino)

il giorno dopo

DdT: facciamo una torta?
a: non ci provare, mica mi posso mangiare una torta al giorno. però uffa, ho proprio voglia di fare una torta
DdT: ma sì, dai, poi la porti in ufficio
a: come no, siamo in due in ufficio, e il mio capo è salutista, vive di quinoa, pane tibetano e frutta secca
DdT: vorrà dire che te la mangi tutta tu, con questo tempaccio, ci vuole proprio una coccola
a: ok, vada per una torta, ma salata. almeno rimedio la cena.



questa la ricetta io la faccio con prosciutto cotto e mozzarella. non diventa alta come nella loro foto perché uso mezza bustina di lievito (visto che nelle indicazioni c'è scritto che una bustina intera si usa per 500gr di farina), ma il risultato è strepitoso, io la adoro.
se il demone della torta non mi lascia in pace finisce che divento una foodblogger.

sabato 19 novembre 2016

Le piccole cose della felicità

mentre il matematico a barcellona cambia le sorti della teoria degli insiemi, la sottoscritta si esercita a godere delle piccole cose e ci riesce anche:

una notte di sonno ristoratore

un bel romanzo letto sul divano sotto al plaid

un bel film al cinema

una tazza di tè aromatizzato alla vaniglia e caramello

dei muffin profumati in forno

mercoledì 16 novembre 2016

il mio personale eat pray love

tre cose mi piacciono davvero: 
* infornare dolci e guardare videoricette su internet
* correre
* leggere e scrivere
l'unione e l'intersezione di queste tre passioni porta a fare cose strane come:
* realizzare dolci senza zucchero perché lo zucchero rallenta moltissimo la corsa (l'unico esperimento riuscito in tal senso è questa torta di mele. ma qualsiasi torta di mele con lo zucchero è più buona.) 
* leggere libri sul running (al momento questo
* scrivere storie su gente che corre
* ascoltare audiolibri mentre corro
e quindi niente, il mio stile di vita è: cook run read
e per smaltire tutti i dolci che sto sfornando devo correre parecchio, ma con questo freddo non ne ho nessuna voglia.


in foto i classici biscotti brutti ma buoni, con farina di riso e gocce di cioccolato fondente. e se ve lo state chiedendo... sì, hanno lo zucchero.

sabato 12 novembre 2016

le ho mai raccontato del vento di vienna

giovedì mi è stato fatto notare a lavoro che sono tenace, che non mi abbatto facilmente.
non è qualcosa che direi di me stessa e, a dir la verità, nel momento in cui mi è stata detta quella frase, ero così frustrata che mi sarei messa a piangere.
il fatto è che non sono tenace, è il clima di vienna che mi ha resa così.
a vienna l'inverno arriva prestissimo. siamo a metà novembre e qui ancora non ho tirato fuori il cappotto che a vienna starei usando da un mese. a vienna adesso nevica, la temperatura massima prevista per oggi è di due gradi. qui ci sono già dieci gradi.
a vienna c'è un vento gelato che ti si infila dappertutto: anche se hai la giacca antivento brevettata dagli ingegneri della nasa, il vento di vienna non lo sa e ti ghiaccia la pelle, le ossa e l'anima.
a vienna le giornate invernali sono più corte: oggi di 12 minuti. sembra una sciocchezza ma non lo è.
insomma, l'inverno di vienna ti forgia, ti tempra, ti obbliga a resistere.
sono tenace? è per il clima di vienna, e non solo quello meteorologico. 

domenica 6 novembre 2016

dell'autobiografia

ieri sono andata in libreria a vedere la presentazione di questa graphic novel.
eravamo in 5 a fare da pubblico. (a difesa di chi non è venuto, vorrei dire che fuori diluviava e sarei rimasta volentieri a casa anch'io.)

l'autore diceva di essere partito da tre concetti: violenza, sopravvivenza e rabbia.
l'autore e l'illustratrice hanno lavorato 7-8 mesi a questo libro, che racconta una storia cruenta, a dispetto delle illustrazioni apparentemente tenere e quasi infantili.
ovviamente, dato che i personaggi sono degli animali non antropomorfi, non si può dire che il libro sia autobiografico. ma quello che ho chiesto all'autore, e su cui mi interrogo anche rispetto a ciò che scrivo, è: può l'autore di un'opera dire che ciò che ha creato non è autobiografico? non in senso stretto, ovvio.
ma non è il risultato del gesto creativo un'opera che riguarda l'autore talmente da vicino da essergli successa così com'è, da essere in qualche modo una parte della sua vita, dato che è dalla sua vita e dalla sua esperienza che attinge?
sia l'autore che la libraia si sono scagliati contro questa ipotesi, dicendo che è pieno di fumettisti autoreferenziali che scrivono roba da reality show e impoveriscono la produzione.
io penso invece che anche nell'autobiografismo, come in qualsiasi narrazione, c'è un lavoro di selezione delle cose da raccontare e di quelle da omettere, c'è la scelta di uno stile, di un linguaggio, di un tono, di un ritmo.
se ciò che si sceglie di raccontare e il modo in cui si decide di farlo sono originali, notevoli, forti, evocativi, unici, interessanti, universali allora - autobiografia o no - siamo di fronte a un'opera d'arte.
in my opinion.

martedì 1 novembre 2016

correndo con i racconti di carver

in tutti i corsi di scrittura che si rispettino arriva sempre il momento in cui ti rifilano un racconto di carver.
di qualsiasi racconto si tratti, perché ogni volta è uno diverso, questo viene presentato come il meglio. i racconti di carver sono sempre perfetti, sempre densi, sempre pervasi di tensione, sempre universali, aprono sempre squarci sull'umanità, sui sentimenti, sulle debolezze, sulla fragilità.

anche quest'anno voglio partecipare al concorso 8x8, è un concorso per racconti, cui partecipo da anni venendo sistematicamente snobbata. a vincere sono sempre racconti carveriani.
e allora ho pensato, perché non ascoltare i racconti di carver mentre corro, così da carpirne il segreto e scrivere un racconto carveriano anch'io (con cui magari vincere il concorso)?

negli ultimi giorni ho corso così tanto che mi sono ascoltata "cattedrale", "una cosa piccola ma buona" e "con tanto di quell'acqua a due passi da casa". alla fine di tutti i racconti mi sono chiesta "ma quindi? cosa mi vuoi dire?"

i racconti di carver mi fanno sentire stupida e/o presa in giro. è come se mi prendesse per mano, mi guidasse in un posto in cui promette ci sarà una sorpresa, e poi, giunti sul posto... tutte le volte non vedo niente di speciale. (che poi è la stessa sensazione che ho provato con i nove racconti di salinger)

la cosa buona dei racconti di carver è che, se ascoltati, danno un ritmo perfetto alla mia corsa. è anche grazie a lui (oltre che a un provvidenziale gel alle maltodestrine) se stamattina ho portato a casa quasi 30 km in 2 ore e 50.

[gli audiolibri con i racconti di carver possono essere scaricati gratuitamente - e legalmente - da questo sito. dove trovate anche molti altri audiolibri]

[nella foto ogni colonna rappresenta il numero di passi effettuato in un quarto d'ora.]